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235. Francesco Sforza al regolatore e ai maestri delle Entrate 1451 luglio 23 Cremona.

Francesco Sforza ordina al regolatore e ai maestri delle Entrate di dare alla vedova di Pietro degli Ubaldini da Tolentino, qualche sovvenzione perché versa in grande miseria.

Regulatori et Magistris intratarum.
È passato de questa presente vita messer Petro delli Ubaldini da Tollentino, fo vicario del lochotenente di questa nostra cità, et ha lassata la moglie cum la famiglia in grande inopia et miseria. Per fargli, adoncha, qualche subvencione, volimo che gli faciati respondere de quanto restava ad havere (a). Per tucto el mese de zugno proximo passato indreto, como per significacione del prefato locotenente, nuy havemo inteso che da desembre in qua resta creditore, scrivendo opportunamente al thexaurero nostro de questa cità, vedute prima le soe raysoni che de ciò restarà havere che a qualuncha ordinarà dicta fo sua moglie, gli ne sia interamente resposto perché cossì è de nostra intencione et voluntà ciò che de questa soa inopia se possa mediante questa subventione alquanto relevarse dando al latore de questa presto spazamento segondo l'ordine. Cremone, xxiii iulii 1451.


(a) Segue dicto messer Petro del suo servito segondo la ragione facta per lo thexaurario qua, la quale ve mandiamo qui introclusa et spazatella presto et bene segondo l'ordini. Cremone, xxiii iulii 1451. Cichus. depennato.