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24. Francesco Sforza ai connestabili delle porte di Parma 1451 giugno 15 Milano.

Francesco Sforza richiama i connestabili delle porte di Parma per il loro pessimo comportamento con i cittadini, minacciandoli, qualora continuassero a derubare la gente, di far loro "retenire le paghe", non escludendo il licenziamento

[ 8v] Conestabilibus portarum Parme.
Quantunca più fiade ve habbiamo scripto che debiati deportarve honestamente cum quilli nostri citadini et non toglere alcuna cosa contra la voluntà loro per respecto alle cose che se conducono dentro la cità, nondimeno intendiamo fati ogni dì pezo et non fati stima de lettere et munitione nostre, de che maravigliandoce restiamo de vuy malcontenti. Et però volimo et ve commandiamo de novo expressamente che da mò inanze non presummati torre cosa alcuna contra la voluntà de essi citadini, immo li tractati bene et ve deportati in modo che non sentiamo querela de vuy, certificandovi che per la prima che odiremo per tale casone, ve farimo retenire le paghe vostre et cassarvi delli offitii et demum farimo tale demostratione verso de vuy che cognosceriti siamo malcontenti di facti vostri. Mediolani, xv iunii MCCCCLI.
Cichus.