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36. Francesco Sforza a Giovanni da Valperga e consorti 1451 giugno 18 Milano.

Francesco Sforza dice a Giovanni da Valperga e consorti che è giusto che i loro uomini di Masso, che ferirono il fratello di Guglielmo da Viadana risarciscano Guglielmo e il fratello per tutte le spese sopportate per la malattia.

Iohanni de Valperga et consortibus suis.
Como siamo siti informato per li homini vostri de Masso, fo ferito lo fratello de Guglielmo da Viadana, nostro homo d'arme, lo quale è stato grandemente amalato et per liberarse dalla dicta malatia et ferite gli è bisognato fare grande spesa, como doveti molto bene extimare. Et perché ne pare honesto, iusto et rasonevele che li dicti homini da Masso paghino dicta spesa, pertanto ve dicimo et caricamo che vogliati servare via et modo che li dicti Guglielmo et suo fratello siano satisfacti et restaurati de tucte le spese che loro havessero facte in dicta malatia et guarire de quelle ferite. Et in questo ve caricamo lo vogliati fare perché, ultra che lo dovere [ 11r] rechiede che cussì sia, pur nuy l'ho haverimo molto grato. Et vogliaty dare tale munitione alli dicti homini ad ciò non habbiano più casone cadere più in simili errori, perché ne sarrà poy necessario provedere in altra forma che non havemo facto fino adesso, et per modo che non se ne laudaranno. Mediolani, die xviii iunii MCCCCLI.
Iohannes.