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4. Francesco Sforza a Francesco Sforza al podestà, comune e uomini di Firenze 1451 giugno Milano

Francesco Sforza scrive al podestà, comune e uomini di "Ploretie" che contrariamente a quanto aveva ordinato, facciano rimanere lì una parte della gente d'arme di Gaspare da Sessa provvedendole secondo l'usato.

Potestati comuni et hominibus Ploretie.
Nonobstante che per nostre lettere questi giorni proximy passati ve scripsimo che facestivo levare de là quelli del strenuo Gasparro da Sessa, non dimancho perché non possimo exequire [que]llo che già fu la nostra intentione per lo grande carico [have]mo delle gente d'arme nostre è necessario che di novo [de]bbiati retenere lì una parte. Per questa vi com [mandiamo] et volimo che d'esse gente del dicto [Gasparro] fra cavalli et boche ne debiati tenere .............. la mitade ali quali provedereti secondo [l'ordini] ...... et iuxta solitum como havety facto fino ...................... ove che dell'altra mitade nuy ve ne ...................... et li mandiamo altrove. Data [Mediolani], ................ 1451.
Cichus (a).


(a) Si suppone che segua un'altra missiva perché a lato compare la firma Cichus.