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1000. Francesco Sforza al capitano del divieto di Alessandria (1451 ottobre 7 Lodi)

Francesco Sforza, comunicando al capitano del "deveto" di Alessandria di aver concessa la grazia ad Antonio da Milano, condannato per furto del sale, chiede si annulli ogni condanna.

Capitaneo devetus Alexandrie.
Havimo inteso la condemnatione hai facto de Antonio da Milano in Vulpeculo de Terdonese per casone del sale gli hai trovato in casa, il quale Antonio è venuto qui da nuy demandandoci cum summa instancia gracia et misericordia, al quale havimo facto liberamente gracia et remessogli ogni cosa per questa volta tanto. Pertanto te commandiamo et volimo che, revocando ogni novità gli havesti facto et restituendogli ogni cosa gli havesti tolto per questa casone, debbi far cassare et annullare ogni condemnacione gli havesti facto per dicta casone (a), siché per l'advenire non gli sia dato impedimento veruno perché, como havimo dicto, gli havemo facto libera gracia de tucto per questa volta tanto. Data ut supra.
Cichus.

(a) Segue perché como depennato.