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1003. Francesco Sforza al vescovo di Como 1451 ottobre 8 Lodi.

Francesco Sforza scrive al vescovo di Como che Ambrogio Pagano non ha potuto pagare alla Camera quanto concordato per la concessione a suo fratello Lazzaro della casa e della prepositura di Olgiate Olona perché, quanto dovuto dai fittavoli e dai debitori, è stato riscosso dal vescovo. Il duca vuole che o Ambrogio o il vescovo gli facciano avere quanto dovuto.

[ 240r] Domino episcopo Cumarum.
Messer Ambroxio Paghano resta debitore della Camera nostra de una bona parte de denari, di quali se è componuto con noy per la ordinaria de domo et prepositura de Olzate Ollono, quali, como sappeti, gli havimo concesso per domino Lazaro, suo fratello, quali denari dice non pò paghare, excusandosse che non gli ha possuto retrare dali fictabili et debitori d'essi beneficii, perché la reverentia vostra gli ha scossi per sé et meritamente doveriano pervenire in luy. Pertanto, se cossì è, ve confortiamo et caricamo che dicti denari debiati restituire o fare restituire al prefacto messer Ambroxo et satisfargli per modo che non habi ad dolerse de vuy et aciò possiamo conseguire dicti nostri denari. Se anche la cosa sta per altra forma, fatene chiari perché nostra intencione è che o la reverentia vostra o el dicto messer Ambroxo, quale de vuy se trovarà haverli in sé, ne satisfaza de dicti denari, certificandone che noy gli habiamo promesso dicti beneficii insiemo con li fructi et intrate d'esse, et cossì ne pare honesto et rasonevele che gli habia segondo che la reverentia vostra vene a conseguire l'intrata de quello vescovato de questo anno. Laude, viii octobris 1451.
Cichus.
A margine: Refecta fuit sub die xxviii octobris, Cremone.