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1035. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1451 ottobre 12 Belgioioso.

Francesco Sforza scrive al Regolatore e ai Maestri delle entrate per il pagamento da farsi a magistro Benedetto. Inteso che Giovanni Pietro da Landriano ha quattrocento ducati d'oro, destinati al pagamento di Benedetto, vuole che si diano a Matteo da Pesaro perché così è d'accordo con Benedetto.

Regulatori et Magistris intratarum nostrarum.
Nuy ve havimo scripto per altra nostra, como siamo certi che haveti veduto, circa lo facto del pagamento de magistro Benedeto et non intendimo che fin qui per nostro scrivere sia seguito alcuno effecto; del che prendimo tanta admiratione et dispiacere quanto dire se potesse che ad questo facto per questa littera habiamo may scripta non sia dato quello fine che haveressimo voluto, como sapeti che è la intentione et voluntà nostra. Il perché referendone ad quanto ve habiamo (a) scripto in li dì passati, ve dicemo et commandiamo che, desiderando vuy de fare cosa che grata et accepta ne debia essere, postponendo ogni altra cosa, fati ch'el dicto magistro Benedicto sia contento et satisfacto et non habiamo materia de replicarne più. Ultra ciò, pare che Iohanne Pedro da Landriano havia in le mane quattrocento ducati d'oro che erano del pagamento [ 247r] d'esso magistro Benedicto; volemo vedeati de haverli tucti in le mane et mandarli in mano de Matheo da Pesaro, vostro compagno alla Chiarella o dove luy fosse, perché cossì dicto magistro Benedicto è remasto in posta cum luy. Data Belzoyosii, xii octobris 1451.
Cichus.

(a) Segue may depennato.