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104. Francesco Sforza ad Angelo da Caposilvi 1451 giugno 25 Milano

Francesco Sforza scrive ad Angelo da Caposilvi che, se ha dubbi circa la sicurezza dei prigionieri mandati a Balzarino, li faccia trasportare a Cremona, dove farà pure condurre, sempre sotto buona scorta, i prigionieri di Viadana, consegnandoli nelle mani del castellano Michele da Battaglia. Lo informa che il giorno seguente partirà per Cremona, dove si tratterrà tre o quattro giorni, per poi andare a Casalmaggiore, dove potrà constatare se Angelo si è dimostrato un buon ingegnere.

[ 32r] Angelo de Caposilvis.
Angelo, havimo recevuto doe tue lettere de dì xxii, l'altra de xxiii del presente et bene inteso quello per esse ne scrive. Restamo de tutto advisati et, respondendo alla parte delli presoni hay mandati ad Colornio in nome de Balzarono, como te havimo scripto, dicimo che hay facto bene et, parendo ad ti che lì stiano bene et securi lì in mane de Balzarino, li poy lassare lì, ma, parrendo ad ti altramente et che stessero meglio ad Cremmona che ad Colornio, volimo li mandi ad Cremona. Apresso havimo inteso quello ne scrivi de quilli destinuti ad Viadana, quali lo illustre signor marchese (1) ha ordinà siano consignati ad ogni tua richesta, te dicimo ad questa parte che subito debbi mandarli ad torre et farli condurre ad Cremona in mane de Michele de Battaglia, castellano, cum quilli altry. Ma abbi bona advertentia de mandarli cum tale dilligentia et mandarli cum sì facta compagnia cussì quilli da Viadana ad Cremona, commo quilli altri da Collornio ad Cremona, che siano conducti ad salvamento et che non fuzissero o fossero tolty per la via, perché la imputatione sarria la tua. Nuy se partirimo domani et venirimo verso Cremona et, como siamo stati ad Cremona tri o quatro dì, venirimo ad Casalmaiore, siché te sforza cum dilligentia atendere a quella opera de quello lavorerio, per modo, quando siamo lì, para tu sii stato bono ingegniero et che non gli habbi perduto tempo. Data Mediolani, xxv iunii MCCCCLprimo.
Iohannes.