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1066. Francesco Sforza a Giacomo da Camerino (1451 ottobre 13 Belgioioso).

Francesco Sforza scrive a Giacomo da Camerino perché i deputati della comunità mandino a Filippo di Ancona i denari per i lavori del castello di Milano. Se necessario la comunità potrà prenderli in prestito e rifarsi, poi, con le condanne. Per ogni carro si devono mensilmente trenta ducati d'oro per tre mesi.

Ser Iacobo de Camerino.
Havimo veduto quello scrivi ad Filippo de Anchona per una toa cercha el facto delli dinari deli carri deve mandare quella comunità al lavorerio nostro del castello de Mediolano, che pare quella comunità non voglia dare se non dinari de comdemnatione per pagamento de dicti carri et che non vogliano pagare se non ad rasone de fiorini 45 el mese. Te dicimo che nuy ne maravigliamo assay de questo, et primo che quella comunità non voglia dare se non dinare de comdemnatione che saria tanti longhi che may se poriano recatare, et questo non è il bisongnio nostro, et anche che dichano non volere dare più de fiorini 45 per carro il mese. Pertanto te committiamo che de novo te retrovi cum quilli deputati et li comforti et strengni, per ogni modo et via te parerà, che faciano provisione ad questo facto, tale che mandino subito dinari ad Filippo, sebene dovessero torli in presto et poy cavarli dele comdemnatione col tempo, et che mandino dinari per mesi tre ad rasone de ducati xxx d'oro il mese per carro, como gli havimo scripto. Et ad questo non faciano più dillatione né replicatione, aciò se possa preservare in quello lavorerio respondendoce dalla provisione gli haveranno. Data ut supra.
Iohannes. (a)

(a) La missiva è depennata.