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1068. Francesco Sforza a Giacomo da Camerino 1451 ottobre 13 Belgioioso.

Francesco Sforza scrive a Giacomo da Camerino che non intende accettare le proposte della comunità in merito ai denari per i carri da mandare a Milano per i lavori del castello. Il duca vuole che vengano subito versati i denari richiesti, lasciando alla comunità la possibilità di prenderli all'occorrenza in prestito e di rifarsi, poi, con le condanne. Ribadisce che per ogni carro si devono mensilmente trenta ducati d'oro per tre mesi.

Ser Iacobo de Camerino.
Havimo veduto quello scrivi ad Felippo de Anchona per una toa circha el facto deli dinary deli carri deve mandare quella comunità al lavorerio nostro del castello de Mediolano, che pare quella comunità non voglia dare se non dinary de comdemnatione per pagamento de dicti carri et che non vogliano pagare se non ad rasone de fiorini 25 el mese. Te dicimo che nuy ne maravigliamo assay de questo, et primo che quella comunità non voglia dare se non dinari de comdemnatione che saria tanti longhi che may se poriano rechatare; et questo non è il bisongnio nostro et anche che dicano non voler dare più de fiorini 25 per carro il mese. Pertanto ti committiamo che di novo te retrovi cum quilli deputati et li conforti et strenghi per ogni modo et via te parerà che faciano provisione ad questo facto, tale che mandino subito dinari ad Filippo, sebene dovessero torli in prestito et per cavarli dele comdemnatione col tempo, et che mandino dinari per mesi tri ad rasone de ducati trenta d'oro per carro al mese, como gli havimo scripto. Et ad questo non fatiano più dilactione né repplicatione, aciò se possa perservare in quello lavorerio, rescrivendoci della provisione gli haveranno facto. Data Belzoyosii, xiii octobris 1451.