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108. Francesco Sforza ai Signori di Firenze, a Cosimo de' Medici, a Boccaccino Alamanni e a Gino Capponi 1451 giugno 25 Milano

Francesco Sforza raccomanda ai Signori fiorentini di affidare di nuovo a Benedetto da Norcia, che per tanti anni è stato prezioso medico al servizio del duca, la lectura ordinaria de matina della loro città.

[ 33r] Dominis Florentinis.
Como le vostre Signorie se pono recordare, fina al tempo che eramo in la Marcha, havendo esse vostre Signorie concesso la lectura ordinaria da matina de quella magnifica cità al spectabile doctore de medecinna magistro Benedicto da Norsia, nostro dilectissimo, confortassemo et pregassemo esse vostre Signorie gli piacesse ad nostra contemplazione supportarse de luy et haverlo per excusato, perché intendevamo operarlo in nostri servicii et cossì esse vostre Signorie ne compiaqueno in questo, como ne soleno compiacere in le altre cose. Esso magistro Benedicto è stato continuamenti con noy et in li servicii nostri s'è deportato con quello amore et fede che s'el fosse de casa nostra propria et in modo che restiamo tropo contenti de facti soy. Adesso ha deliberato retornare lì per repossare et etiamdio perché, essendo più vicino a casa soa, potrà esse più utile ali soy che stando da lonze. Et noy per lo bene suo ne restiamo contenti, quantuncha per la specialità nostra l'haveressimo veduto più voluntiera restare qua, ma voressimo gli retornase con qualche honore et bene. Però pregamo et confortiamo esse vostre Signorie che, como altre fiade a nostra contemplatione forono contente de soffrirse del dicto magistro Benedicto et ch'el remanesse presso de noy, non obstante dovesse venire alla dicta lectura, cossì piaza ale vostre prefacte Signorie a nostro respecto et contemplatione retenerlo et restituirlo alla dicta lectura ordinaria da matina con quella provisione, preheminentia, utilità, honori, modi et forme che glila concedessivo altre fiade et como sarano esse vostre Signorie richieste dal messo del prefacto magistro Benedico, exhibitore dele presente, quale manda lì solo per questa casone, certificandole che per una cosa simile non ne potria fare maior piacere de questo, perché tanto è l'amore che gli portiamo, tali sono li meriti soy verso de noy che non è cosa che non facessemo per luy. Et esso magistro Benedicto è de tanta scientia, autorità et doctrina ch'el sarà uno gran lume et splendore a quella cità et le vostre Signorie se trovarano tropo contente haverlo presso de loro. Data Mediolani, xxv iunii 1451.
In simili forma scriptum fuit Cosmo, Boccacino (1) et Nerio Gini de Caponibus, florentinis civibus. Data ut supra.
Cichus.


(1) Boccaccino Alamanni.