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1088. Francesco Sforza ai Maestri delle entrate straordinarie 1451 ottobre 15 Belgioioso.

Francesco Sforza ricorda ai Maestri delle entrate straordinarie di aver concessa la libertà a Bon Zuliano da Carbonari, ai fratelli Martino e Bartolomeo Poli e a Piero de Luchino di Botti; quest'ultimo, tuttavia, contro la volontà del duca, è ancora in prigione a Cremona. Lo Sforza ordina che venga liberato, così come comanda che si smetta di infastidire gli altri, avendo annullato a tutti la condanna per porto d'armi, loro inflitta dall'allora podestà di Cremona.

Magistris intratarum extraordinariarum.
Forono altre volte condempnati per lo tunc nostro potestà de Cremona Bon Zuliano da Carbonari, Marchino et Bartolameo, fratelli di Poli, et Pedro de Luchino di Botti in certi denari per portacione d'arme et noy, facendoli gratia, gli rimettissimo liberamente essa condempnatione. Pur intendiamo per querella loro che, per questa casone, gli è dato impazo et ch'esso Petro è stato destenuto a Cremona, el che è contra la mente nostra. Et però ve committiamo et volimo che, essendo o non essendo portata la dicta condempnacione alla Camera nostra, provedati che omnino sia casata et annullata et ch'el dicto Pedro sia relaxato de presone et che da mò inanze a niuno de loro sia data molestia né impazo per questa casone. Belzoyosii, xv octobris 1451.
Cichus.
In simili continentia ut supra potestati, referendario et rationatoribus Cremone.
Iohannes.