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1116. Francesco Sforza a Filippo d'Ancona e a Giovanni da Milano 1451 ottobre 18 Belgioioso.

Francesco Sforza scrive a Filippo d'Ancona e a Giovanni da Milano di riferire ai provvisionati del castello che non può intervenire in loro aiuto con denaro. Osserva, però, che non hanno motivo di lamentarsi, perché hanno di più degli altri provvisionati.

Filippo de Ancona et Iohanni de Mediolano.
Inteso quanto ne haveti scripto in recommendatione de quelli nostri provisionati del castello dicemo, respondendovi, che al presente non havimo el modo de subvenirli de dinari, como ne rechedino, perché siamo cossì in motu et non siamo apparechiati de presente per potergli fare quanto rechedino. Ma bene dicimo che, quando poterimo, nuy gli provederimo per modo che se contentarano de nuy. El che cossì li podeti dire et confortarli per parte nostra, benché [ 264r] dicti provisionati però non hanno a lamentarse, immo a contentarsi molto de nuy, perché hanno pur loro havuto assay megliore tractamento che gli altri nostri provisionati, perché hanno pur havuto una paga et le spese là et gli altri provisionati nostri non hanno pur non ma qualche furmento, per la qualcosa hanno dicti quelli nostri provisionati ad contentarsi. El che siamo contenti che con bono modo gli debiati dire, monstrando dirglo da vuy stessi, perché habiano ad remanere più contenti. Ex Belzoyosio, die xviii octobris 1451.
Cichus.