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112. Francesco Sforza al podestà di Pontecurone 1451 giugno 25 Milano

Francesco Sforza fa presente al podestà di Pontecurone che l'uomo d'arme ducale Giacomo da Lodi si lamenta che non vengono osservate le convenzioni fatte con la locale comunità per il suo alloggiamento. Se così è, vi si provveda.

Potestati Pontiscuroni (1).
Per la inclusa cedula tu vederay de quanto se dice essere convenuto cum quella nostra comunità de Pontocurono Iacopo da Lode, nostro homo d'arme, per casone del suo logiamento. Et perché esso Iacopo se grava che non gli sino atese le conventione et promisse, volimo et te committimo che, havuta informatione della cosa et trovando essere cossì como c'è stato significato, faci adimpire le convencione al dicto Iacopo, como è ragionele, in modo ch'el non habia più cagione de iusta querella. Mediolani, xxv iunii 1451.
Cichus.


(1) Non identificato (la carica è segnalata in SANTORO, Gli uffici, p. 523, ma dal 1462).