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1134. Francesco Sforza a Giovanni Angelelli 1451 ottobre 22 Piacenza.

Francesco Sforza vuole che Giovanni Angelelli convochi davanti a sé gli eredi di Giovanni Pietro da Landriano e li convinca a dare al medico Benedetto da Norcia i quattrocento ducati che gli spettano. Se non lo facessero, costringerebbero il duca a intervenire.

Domino Iohanni de Angelellis.
Li herede del quondam Iohan Pedro da Landriano hanno in le mane ducati quatrocento che se diviano pagare ad magistro Benedecto da Norsa, nostro phisico, li quali herede pare che recusano de satisfare ad esso magistro Benedecto. Et perché lo dicto Iohanne Pedro era nostro bono amico et servitore, ne rencresceria grandemente de fargli cosa che gli fusse molesta ali dicti heredi, ma poy dal'altro canto, attento che magistro Benedecto deve havere quisti dinari rasonevelmente et non aspecta altro, per andare fina a casa sua che quisti dinari, non possimo che non provedamo che luy li habia. Pertanto volimo che habiati denanci da vuy li heredi sopradicti et dirgli una volta et più, como parerà ad vuy, et cum piacevele [ 268r] che vogliano omnino satisfare al dicto magistro Benedecto deli dinari predicti, et che, se loro non lo faranno, ad nuy sarà necessario de provedergli per altra via, siché luy habia lo suo dovere, como è iusto et rasonevele. Data Placentie, die xxii octobris mccccli.
Iohannes.