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1148. Francesco Sforza a Lancillotto da Figino sine data[1451]

Francesco Sforza esprime a Lancillotto da Figino i suoi scrupoli per l'eccessiva spesa che dovrebbe affrontare la comunità di Parma per il numero delle personalità presenti e del loro relativo corteggio.

Lanciloto de Figino.
Nuy havimo deliberato vinir lì ad Parma, dove, como haviti inteso, venerà anchora lo illustre signor marchexe de Mantoa, et similmente gli vene la illustrissima madonna Biancha, nostra consorte, et Galeazo Maria, nostro figliolo, che credimo sarranno in tucto presso ad cavalli quatrocento. Et perché habiamo inteso che quella comunità havia deliberato far le spese ad nuy, et mò essendo sopragiunti tanti cavalli, como sono quilli del prefato illustre signor marchexe et della illustrissima madonna Biancha, nostra consorte, et de Galeazo, nostro figliolo, saria troppo excessiva spesa ad quella comunità, dovendo fare le spese ad tancte persone, volimo debiati essere cum quella (a)

(a) La missiva così si interrompe mancando la carta successiva.