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116. Francesco Sforza al podestà [Giorgio Odoni] e alla comunità di Romanengo 1451 giugno 28 Lodi

Francesco Sforza ordina al podestà e agli uomini di Romanengo di lasciare Bartolomeo da Firenze nella casa che abita e Guido da Faenza nella sua.

Potestati (1) et hominibus Romenengi.
Magistro Bartolameo da Fiorenza, mareschalcho, se è agravato cum noy dicendo che gli voleti tore casa, dove abitava, per darla a Guido da Favenza, che saria fargli torto, havendola luy conducta segondo siamo informati. Per la quale cosa, considerato maxime che Guido è più contento havere quella soa dove prima habitava, volimo che assignati la sua a dicto Guido et la soa refirmata al prefato magistro Bartolameo. Et questo non volimo che manchi, cossì perché è ragionevele, cossì etiam perché, contentandosse lì dicto Guido et magistro Bartolameo, ve doveti ancora contentare vuy. Laude, xxviii iunii 1451.
Cichus.


(1) Identificato come Giorgio Odoni (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 428).