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1184. Francesco Sforza a Maddalena e Giovanni Pietro Besozzi 1451 ottobre 27 Cremona.

Francesco Sforza sollecita Maddalena e Giovanni Pietro Besozzi il pagamento dei 200 ducati che ancora devono per il priorato di Voltorre, a Gaspare Sessa.

Domine Magdalene et Iohanni Petro de Bexutio.
El strenuo Gasparro da Sessa, nostro conductero, al quale havevamo assignati ducati 450, che erano el supplimento ali sexcento che ve taxissimo per lo priorato de Voltore, ne ha exposto cum querella che fina al dì presente non ha potuto havere da vuy se non ducati 250, computati 50 quali gli ha dato messer Aluysino Bosso, dicendo che vuy pretendeti de non paghare per lo dicto priorato se non ducati 450, et per questo vene el dicto Gasparro (a) ad patire danno et disconzo assay; dela qual cosa molto se maravigliamo et non possiamo se non alquanto dolerse de vuy perché doveti sappere quanto habiamo operato in vostro servicio per farvi obtenere el dicto priorato, posponendo ogni altra persona et de dignità et de auctorità et che ne offeriva più dinari che ducati 600. Et perché como habiamo dicto et facto intendere al prefacto messer Aluysino, noy non possiamo remettervi alchuni denari dali seycento ducati in giù, non havendo el modo de provedere al dicto Gasparro per altra via che se l'havissimo, voluntera ve compiaceriamo et in questo et in altro, per ogni respecto ve confortiamo, stringemo et caricamo che subito, vedute le presente, vogliati providere ch'eso Gasparre habia el resto de dicti denari, cioè li ducati 200, videlicet fiorini 400. Et in questo non fati exceptione né dimora alchuna per quanto desiderati el beno nostro, certificandovi che noy non vogliamo né possiamo removerse da questa deliberacione. Data Cremone, die xxvii octobris 1451.
Cichus.

(a) Segue vene depennato.