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1186. Francesco Sforza al podestà di Fiorenzuola 1451 ottobre 28 Cremona.

Francesco Sforza scrive al podestà di Fiorenzuola di intervenire, in assenza di provvedimenti da parte di Luigi Galimberti, per reprimere gli scorretti comportamenti dei soldati.

Potestati Florenzole.
Havimo recevuto la toa lettera et inteso quello ne scrivi primo, del facto del formento del conte Angelo ne respondi havere trovato et delli danni el mal portamenti se fano per le gente d'arme nostre dal canto de là et cetera, respondendo te dicimo che del formento restamo advisati et te commendiamo. Alla parte deli malportamenti se fano per li soldati et de quello dice Aluyse Garimberto che tu non te impazi de soldati et cetera, te dicimo che l'è vero che Aluyse ha la cura delli soldati, como luy dice, ma, se ben luy ha la cura, non intendimo però che quando uno sachomano facia una cosa malfacta et che luy non gli proveda, che debia vetarte che non gli provedi ti. Siché non guardare ad quello dica Aluyse, ma, se trovi nissuno che facia cosa alchuna che da fare non sia et non gli proveda luy, vedi pur ad ogni modo haverlo nele mano et poy ce ne advisa; et in questo usa ogni diligentia, non guardando ad Aluyse né ad nissuno perché non volimo comportare che li soldati robano li homini nostri. Et se Aluyse te dicesse cosa alchuna, monstraragli questa nostra lettera, advisandote che, se sentimo cosa alchuna et che tu non gli provedi, darimo la colpa ad ti et tenerimo che tu sii consencinente. Cremone, xxviii octobris 1451.
Cichus.