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1199. Francesco Sforza al famigliare Giacomazzo 1451 ottobre 29 Cremona.

Francesco Sforza ripete a Giacomazzo di non approvare quanto fatto a Vidale da Pustina per gli errori commessi dal figlio e gli impone di restituire al padre ogni cosa.

[ 284r] Iacomacio, familiari in Pandino.
Havimo inteso che hay cum alchuni altri compagni mettuto a sachomano la casa de Vidale da Pustino et oltra, non contento de quello, tu gli hay tolto alla campagna el caro, bovi et sementa et altre cose; che molto ne rencresse, né volimo che se facia cossì perché non è honesto né ragionevele che il patre porta la pena per lo figliolo. Pertanto volimo et te commandiamo, per quanto tu hay cara la gratia nostra, che subito tu fazi restituire la soa robba universalmente a dicto Vidale; et trovandosse della roba del figliolo, qual ha preteriti li ordini nostri, siamo contenti che gli sia tolta et punito segondo che vole gli ordini nostri. Et cossì se facia, ma restituisse ad ogni modo la robba soa a dicto Vidale et non manchi, altramente ce turbarimo cum ti. Cremone, xxviiii octobris 1451.
Cichus.