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1223. Francesco Sforza ai priori, al vessillifero di giustizia del popolo e al comune di Fermo 1451 ottobre 30 Cremona.

Francesco Sforza comunica ai priori, al vessillifero di giustizia del popolo e del comune di Fermo di aver assunto al suo servizio, col consenso del papa, Belforte de Aceto. Su richiesta di Belforte, perdona ogni offesa fattagli da detta comunità.

[ 289r] Prioribus et vexillifero iustitie populi et comunis civitatis Firmansis.
Egregii amici nostri carissimi, il strenuo Belforte de Aceto, vostro concitadino (a) et nostro antiquo servidore, mò novamente è stato qui da nuy el quale, havendoli remesso, come fu sempre de nostro costume, ogni cosa che verso nuy havesse in qualunche modo indebite commessa, havemo veduto molto volentieri et intendemo per l'avenire haverlo presso nuy cum bona licentia dela santità de nostro signore el Papa; et fra l'altre cose che ne ha dicto, ne ha molto commendata quella vostra comunità et che volessemo remetterli ogni iniuria et mancamento recevuto et cetera, unde, volendo compiacere ala soa honesta rechiesta et considerando che quella comunità è pure membro et cosa dela santità de nostro Signore et de sancta matre Chiesia, del quale semo et volemo essere bon figliolo et devoto servidore, per questa ve dicemo che per vostro respecto vuy vogliate vivere reposatamente et senza dubio alcuno, perché nuy, per le raxone sopradicte, ve remettemo liberalmente ogni iniuria (b) et ogni altra cosa per le quale (c) se podesse dire et allegare nuy essere stati offesi da essa vostra comunità. Imo per lo mantenimento, salute et bene vostro in honore, nome et stato (d) dela prefata santità de nostro Signore et sancta Chiesia, ne offeremo ad ogni vostro piacere et bisogno essere apparecchiati como per lo nostro proprio. Data Cremone, die penultimo octobris 1451.
Iohannes.

(a) con di concittadino in interlinea.
(b) Segue che depennato.
(c) per le quale in interlinea su che depennato.
(d) et stato in interlinea.