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126. Francesco Sforza a Umberto e Giacomo Spinola 1451 giugno 29 Lodi

Francesco Sforza scrive a Umberto e Giacomo Spinola di avere compreso quanto gli hanno fatto sapere della vertenza che hanno con Antonio Doria. Come loro sanno, la causa è stata affidata ai membri del Consiglio di giustizia, che, vedute le ragioni dell'una e dell'altra parte, facciano giustizia come vuole ragione. Possono pertanto mandare qualcuno bene informato della vertenza.

Uberto et Iacobo de Spinolis.
Havemo recevuto et veduto volentere le vostre lettere et inteso quanto scriviti dela diffirentia haviti cum el nobile Antonio Doria. Ve dicimo così che invero havemo voglia far cosa che ve piaza per la fede et devocione qual sempre haviti portata et portati al stato nostro et tuto quello che potrimo fare per vuy cum honore nostro lo farimo sempre volontere. Et per assentire a quanto n'haviti scripto, havendo noy già commissa la causa, como scriviti, a quelli del nostro Consiglio de iusticia, siamo contenti et volimo che loro la conoscano per la via dela ragione et cossì de presente gli repplicamo et cometemo che, vedute la ragione del'una parte et l'altra, faciano ragione in modo che veruna dele parte non habia cagione de iusta querella. Et ideo potriti mandare alcuno deli vostri, informato dela causa, cum le ragione et scripture vostre al dicto nostro Consilio, il quale farà el dovere et aministrarà ragione. Laude, penultimo iunii 1451.
Cichus.