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131. Francesco Sforza a Franchino Rusca 1451 giugno 26 Milano

Francesco Sforza scrive al conte Franchino Rusca che per i danni subiti nei possedimenti che ha nel vercellese e per i timori che gli si voglia portar via le biade scriverà al Consiglio cismontano sabaudo, richiamando alcuni accordi con il duca di Savoia che gli ritorneranno di aiuto.

[ 38v] Comiti Franchino Rusche.
Havimo recevuta la vostra lettera et inteso quanto ne scriveti de quello hanno facto certi vostri simili in havere tolto el feno delle possessione vostre che haveti in vercellese et che dubitati non ve togliano le biave, et cetera. Ad che, respondendo, ve dicimo che per questa casone non bisogna che andiati là, neanche che dubitati ve siano tolte le vostre biave, perché noy scrivemo una lettera al Conscilio del'illustrissimo signor duca de Savoya (1) che sta de qua dali monti, che gli provederà opportunamente et bene, perché gli scrivemo in modo che ne intenderà et in altra forma che non gli è stato scripto per lo passato, perché gli dicemo alchune cose deli capitoli che havevamo con lo prefacto illustrissimo signor duca de Savoya et rendiamone certi che, non tanto che comportarano ve sia facta iniuria veruna, ma ve adiutarano et favorigerano in ogni vostra facenda. La quale littera ve mandiamo qui alligata, ad ciò che la possiati presto mandare via. Mediolani, xxvi iunii 1451.
Cichus.


(1) Ludovico di Savoia.