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141. Francesco Sforza al podestà di Covo e Antegnate [Giovanni da Carzago] 1451 luglio 5 Cremona

Francesco Sforza esprime soddisfazione al podestà di Covo e Antegnate per avere riposto le biade a Covo. Ritiene sia falso e immaginato dal podestà di Romano di Lombardia quanto quest'ultimo scrive riguardo alle intenzioni dei Rettori di Bergamo di far avere a Venezia quanto è sul territorio e di giurisdizione sforzesca.

[ 42r] Potestati Covi et Antignaghi (1).
Inteso quanto per toe lettere ne scrivi et veduto quello scrive el potestà de Romano (2), te respondemo hay facto bene reponere quelle biave ad Covo, como ce advise, et piacene i modi tenuti per ti in questo. De quanto scrive quello potestà ne maravigliamo né crediamo che li Rectori de Bergamo vogliano applicare alla Camera della Signoria de Venesia quello non è suo et è nel terreno nostro et della iurisdictione nostra et usare quello non è mai più usato né facto, ma crediamo quello potestà facia como quelli vogliano trasavere et mustrare savere più che l'altri. Siamo certi che dicti Rectori non fariano simile richiesta, quale non è honesta né iusta. Cremone, v iulii 1451.
Cichus.


(1) Identificato come Giovanni da Carzago (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 448).
(2) Non identificato (la carica non è segnalata da SANTORO, Gli uffici).