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149. Francesco Sforza al Consiglio segreto 1451 luglio 5 Cremona

Francesco Sforza dispone che, essendo arrivato l'ambasciatore fiorentino, non si mandi Niccolò Arcimboldi a Firenze finché la cosa non sia discussa. Si invierà invece a Roma Giacomello Trivulzio e pertanto lo si mandi da lui a Cremona, in modo possa intendere quanto nuy gli commetterimo.

Dominis de Conscilio nostro secreto.
Perché è arivato qui da nuy el magnifico ambasiatore delli fiorentini, quali ne hanno portato cose ne sonno piaciute grandissimamente, non ne pare che, per finché la cosa non sia discusa quy, di mandare ambasiatore alcuno a Fiorenza. Pertanto volimo non dagati alcuna expeditione de dinare né d'altro a messer Nicholo Arcinboldo, quale era deputado ad esser mandato là, finché nuy non ve scrivimo altro. Ma ben ve dicimo che siamo contenti che messer Iacomello da Triultio vada a Roma, quale, non essendo spazato per fin a mò, volimo che, subito recevuta questa, senza dillatione né dimora alcuna lo debbiati far spazare et lo mandariti qua da nuy per intendere quanto nuy gli commetterimo. Data ut supra.
Cichus.