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15. Francesco Sforza a Teseo Pontani da Spoleto 1451 giugno 10 Milano

Francesco Sforza scrive a Teseo Pontani da Spoleto di avere trovato alcuna differentia nei quadernetti del compartito fatto per quelli deputati: vuole pertanto che la domenica successiva essi si trovino con le loro scritture alla presenza del duca, sotto pena, in caso di assenza, di cento ducati a testa. Faccia di tutto per avere il compartito redatto al tempo di Filippo Maria Visconti da Nicolò e Pietro Cotta, consiglieri ducali, rimasto presso Giorgio Cremasco.

Theseo de Pontanis de Spoleto.
Perché in li quinterneti quali ne hay mandato del compartito facto per quelli deputati se trova alcuna differentia, vogliamo che, subito recevuta questa, (a) posposto ogni dimora, faze che li dicti deputati cum tute le loro scripture et fondamento dove hanno cavati gli quadrenti se ritrovano dominica proxima, sotto pena de cento ducati per ciascaduno di loro, applicandi alla Camera nostra, nella quale pena s'intendono essere incorsi perfin adesso non venendo al dicto dì alla presentia nostra, la quale pena commandiamo, se cara hay la gratia nostra, (b) fazi scodere in caso non venessero, [ 10v] dando ogni opera a te possibile che nuy habiamo el compartito quale fecero gli magnifici domini Nicolò et Petro (c) Cotta, nostri consiglieri, agli decursi tempi della quondam recollenda memoria del'illustrissimo et excellentissimo principe signore nostro patre duca Filippomaria, et cetera, quale rimase presso de Zorzo Cremasco. Et circha tute queste cose usa ogni studio et diligentia in fare che la mente nostra sia exequita, perché determinamo fare tale provisione non habiamo più tedio de fare fare ogni dì tali compartiti in piesentina, facendo avisati gli dicti deputati ce portano annotati tuti gli luochi de piesentina, altramente se retrovaremo male contenti de facti vostri. Data Mediolani, die x iunii 1451.
Iohannes.


(a) Segue pos in interlinea.
(b) Segue gli depennato.
(c) Segue da Pusterla depennato.