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173. Francesco Sforza al podestà di Gussola [Oliviero Maggi] e agli uomini di Gussola e Martignana di Po 1451 luglio 10 Casalmaggiore

Francesco Sforza assicura il podestà e gli uomini di Gussola e Martignana di Po che ammonirà i soldati perché non faciano cosa non devuta. Vuole però che anch'essi si comportino in modo che i soldati non abbiano motivo di lamentarsi. Li invita, se possono, a dare loro a credito del vino, sicuri che prima di andarsene satisfarano ad tuti.

Potestati (1) et hominibus Angusoli et Martignane.
Como dicessimo ogi ali vostri, nostri (a) intencione non è che quelli nostri soldati allogiano lì faciano cosa non devuta et, facendola, avisandone, li darimo ad intendere ne dispiacerà. Ma ben nele cose licite fate non se possano anchora loro dolere de vuy. Preterea, perché li dicti soldati se trovano assay poveri de denari per comprarse delle cose a loro necessarie, ve confortiamo, o sopra la loro fede o sopra li pegni loro hanno o in credenza, ad subvenirli de uno puocho de vino, siché una con vuy possano vivere. Et, anzi se levino dellì, satisfarano ad tutti, non intendendo però chi non ha vino il vada a comperare, ma dicemo per quilli ne hanno. Et facendo cossì ce sarà caro. Ex Casalemaiori, x iulii 1451.
Andreas Fulgineus.


(a) Così in A.

Identificato come Oliviero Maggi (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 439).