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197. Francesco Sforza al Consiglio segreto 1451 luglio 2 Cremona

Francesco Sforza scrive ai membri del Consiglio segreto che lo infastidisce dover ripetere di mandare da lui Giacomello Trivulzio. Ritiene assurdo che, avendo tanto sollecitato la pace, ora Roma e i Signori fiorentini debbano insistere per l'invio dell'ambasciatore sforzesco. Vuole pertanto che l'indomani Giacomello parta senza indugi per andare da lui.

Dominis de Conscilio nostro secreto.
Tante volte ve habiamo scripto che ne dovesti mandare qua miser Iacomello da Triultio et may non l'haviti mandato, che oramay ne pare fastidio a scriverve più. Et perché ogni dì siamo richiesti da Roma et da Signori fiorentini che nuy debimo mandare lo ambasiatore nostro, non mandandolo mò, parerà che nuy delegiamo, perché nuy havimo cerchata et rechesta la pace sempre et, mò che siamo rechiesti, nuy non li mandiamo lo dicto ambasiatore nostro. Pertanto vi commettiamo et volimo che debiati servare ogni modo et via che vi piace, siché ad ogni modo faciati partire domane dicto messer Iacomello de lì et inviarlo per venir da nuy, in el che faciti non intervenga manchamento alcuno. Data Cremone, ii iulii MCCCCLprimo.
Cichus.