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222. Francesco Sforza a Lancillotto da Figino 1451 luglio 17 Cremona

Francesco Sforza ordina a Lancillotto da Figino di far avere ai conestabili ducali Bartolomeo da Bologna e Bartolomeo da Messina e ai loro fanti la tassa dovuta e che gli uomini di Ranzano rifiutano di dare loro.

[ 58r] Lanzilotto de Figino.
Non pono Bartolameo da Bologna et Bartolameo da Missina, nostri conestabili, et li soy fanti, como intendiamo per lamenta loro, conseguire el debito delle taxe soe dali homini de Ranzano, como como (a) saray da loro informato, el che ne dispiace. Pertanto te commettiamo et volimo provedi che omnino gli sia satisfacto della dicta taxa, cossė del tempo passato como del'avenire. Cremone, xvii iulii 1451.
Cichus.


(a) Cosė in A.