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227. Francesco Sforza a Borso d'Este 1451 luglio 18 Cremona

Francesco Sforza chiede al marchese d'Este che venga rilasciato e riabbia la cavalla e ogni altra cosa Bartolomeo Zanfrati, che aveva comprato a Reggio tre staia di frumento per condurlo a San Polo. Egli era in regola: aveva la licenza dagli ufficiali, aveva pagato il dazio, ma, prima che giungesse alla porta, fu arrestato, privato di quanto aveva e richiesto di cento ducati per essere liberato.

[ 59r] Illustri marchioni extensi (1).
Havendo più dì passati uno nostro homo da Guardasone, chiamato Bartholomeo di Zanfrati, comprato in Rezo tre stara de formento, per condurla a Sam Polo, et havendone licentia dali officiali et pagato lo datio, ante zonzesse ala porta, fo destenuto per commandamento d'essi officiali et toltogli la cavalla, biada et ogni altra cosa soa, et anche gli domandano cento ducati, se lo debbeno licentiare. La qual cosa, essendo cossì, ne pare deshonesta nì credemo essere mente dela vostra signoria che li nostri per cossì pocha cosa siano tanto maltractati. Pertanto confortiamo et pregamo essa vostra signoria gli piacia provedere et ordinare ch'el dicto Bartholomeo, essendo la cosa come è dicto, sia liberamente relaxato et restituitogli la cavalla et ogni altra cosa tolta, come è honesto et debito. Se anche havesse fallito in cosa alcuna, la pregamo che, essendo lo errore picholo, cioè de tre stara de grano, gli piacia usare clementia seco et farlo relaxare per nostro amore, perché l'haverimo gratissimo, considerato ch'el pover homo piutosto marceria in presone ch'el podesse pagare li cento ducati rechesti. Apparichiati ali piaceri d'essa vostra signoria. Data Cremone, die xviii iulii 1451.
Iohannes.


(1) Borso d'Este.