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235. Francesco Sforza a Filippo da Ancona 1451 luglio 19 Cremona

Francesco Sforza comunica a Filippo da Ancona di avere scritto a Galeotto di intervenire contro gli uomini di Mergozzo per il riprovevole loro comportamento verso quelli che conducevano la calcina per i lavori del castello di Milano. Ha egualmento sollecitato il capitano del lago Maggiore a prestare il suo aiuto per acciuffare i predetti furfanti, oltre a intervenire ad ammonire la gente del lago a lasciar passare liberamente i conducenti di materiali per il castello.

Filippo de Anchona super laborerio porte Iovis.
Havimo veduto quanto tu ne hay scripto del'acto dishonesto hanno usato li homini de Mergozo verso quelli che conduceano la calcina per lo lavorerio del castello: dicimo che ne rencresce grandemente. Nuy scrivimo per l'aligata ad misser Galeotto (1) che omnino veda de havere questi malfactory (a) in le mane et al capitaneo del laco Mazure (2) che gli dia ogni adiuto et favore che li habbia et, havuti li haverà, ch'el proceda contra loro ad quanto vole rasone et iustitia, siché mandaray la dicta lettera. Anchora scrivimo ad esso capitaneo ch'el debbia per nostra parte commandare a tucti li homini de quelle terre et luochi del laco Mazure che che (b), per quanto hanno cara la gratia et amore nostro, lassino passare liberamente et senza alcuno impazo et molestia tucti quilli che conducesseno cosa alcuna per lo dicto castello et che, se niuno, et sia chi se voglia, farrà lo contrario, ne farrimo tale et sì facta dimostratione, che sarrà exempia ad tucta la brigata, nonché ad quelli luoghi dellà, siché solicita quello lavorerio quanto più te sia possibille, non perdendogli una ora de tempo, perché tu vedi de quanta importantia è al stato nostro. Cremone, xviiii iulii MCCCCLprimo.
Cichus.


(a) Segue et depennato.
(b) Segue che ripetuto.

(1) Galeotto Ratti.
(2) Identificato come Giovanni Stefano Casati da Milano (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 283).