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245. Francesco Sforza a Francesco Foscari 1451 luglio 20 Cremona

Francesco Sforza chiede a Francesco Foscari, doge di Venezia, di prendere provvedimenti per le insolenze e i danni fatti agli uomini del marchese di Mantova, luogotenente del duca di Milano, dalla gente del conte Giacomo Piccinino e sua.

[ 63r] Illustrissimo domino Francisco Foscari, duci venetiarum, et cetera.
Lo illustre signor miser lo marchese de Mantua, nostro locotenente (1), ne ha facto più volte lamenta dele insolentie et damni facti ali homini soi per quelli del conte Iacomo Piccinino et le altre gente dela illustre signoria vostra. Et benché la signoria soa se sia deportata humanamente et honestissimamente verso la excellentia vostra, credendo che li damni gli fosseno restaurati et che più non fosse molestato né damnificato, per volere vicinare bene con la excellentia vostra, como quella che sa che così è la nostra voluntà et perché così havimo facto noy dal canto de qua, como la signoria vostra ha veduto, et che noy de ciò habiamo advisato el magnifico vostro proveditore miser N. da Canale che gli volesse remediare, et non gli sia stato remediato, imo ogni dì più siano li predicti vostri proseguiti in simili errori, per li quali esso marchese meritamente poteria et deveria provedergli. Tamen non ha voluto, pensando pur la vostra illustre signoria gli prendisse opportune remedio. Et tandem vedendo noy che da niuno canto ad questo sia stato remediato per la illustre signoria vostra, ne siamo inducti ad scrivere ala prefata illustre signoria vostra, veduto quanto dignamente dicto signor marchese se grava, che gli piaza ad queste cose opportunamente provedere che dicto signor marchese sia restaurato deli damni a luy dati et proveduto et ordinato che per l'avenire non sia più damnificato né molestato, como ne rendamo certi sia vostra intentione, per modo ch'el prefato marchese non habbia legitima cagione, como ha, provedere per altra via al facto suo, per la quale havessero ad insurgere novi inconvenienti et scandali, quali noy vorressemo evitare, pregando la prefata vostra signoria che ad questo gli piaza darne resposta. Cremone, xx iulii 1451.
Cichus.


(1) Ludovico Gonzaga.