Registro n. 6 precedente | 248 di 1271 | successivo

248. Francesco Sforza a Gentile Della Molara 1451 luglio 21 Cremona

Francesco Sforza ordina a Gentile Della Molara di costringere gli uomini del terziero di Varzi ad alloggiare i cavalli di Colella da Napoli, facendo loro presente che, contrariamente a quanto sostengono, essi non dipendono da Luchina Dal Verme ma dal duca.

Gentili dela Molaria.
Nuy havimo più volte scripto ali homini de terzero de Varzi che debiano alozare el strenuo Colella da Napole, nostro conductero cum li sui, li quali gli sonno taxati et gli tochano per el compartito facto per el capitaneo nostro de Chiasteze (1), li quali sempre hanno recusato de alogiarli cum dire che non sonno nostri homini et che sonno homini de madonna Luchina, in che dichono la buxia, perché sonno nostri homini et non della prefata madonna segondo la conventione facta fra nuy et essa madonna Luchina. Pertanto volimo che, subito recevuta questa, debbi montare a cavallo et andare ad alogiare li predicti Colella et suy in li luochi delli predicti homini del terzero, vogliano o non, ali quali faragli provedere segondo l'ordine nostro, cussì per lo passato como per l'avinire, perché per la risistentia hanno facto li predicti homini in alogiarli sonno essi stati suso le hostarie, donde hanno patite de molte spese. Et se pur li predicti homini volesseno fare resistentia, avisane subito, perché nuy gli provedirimo. Data Cremone, die xxi iulii MCCCCLI.
Non obstante che dicamo de sopra Colella cum li suy, te dicimo che sonno alcuni (a) cavalli delli suy. Data ut supra.
Iohannes.


(a) Segue te dicimo depennato.

(1) Identificato come Giovanni da Gavirano (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 343).