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268. Francesco Sforza a Giovanni Filippo Fieschi 1451 luglio 22 Cremona

Francesco Sforza informa Giovanni Filippo Fieschi della vertenza che oppone il cardinale suo parente ad Antonio Guidoboni, segretario ducale, e lo esorta a intervenire affinché il cardinale faccia quanto deve: in caso contrario il duca prenderà il provvedimento che riterrà opportuno.

[ 67v] Iohanni Filippo de Flisco.
Antonio Guidobono, nostro secretario, pretende dovere havere dalo reverendissimo monsignore el cardinale, parente vostro, como commendatario della abbadia de Sancto Marciano de Tertona, bona summa de denari per casone assay honeste, como da esso Antonio la magnificencia vostra intenderà più ad pieno. El predicto monsignore recusa non solum de satisfacione, sed etiam recusa de vegnire in cognicione di questa differentia et voria condure Antonio ad litigio in corte de Roma, il che non concederessimo al dicto Antonio, perché ne bisognamo assay nele facende nostre. Pertanto ve confortiamo et pregamo vi vogliati operare cum dicto cardinale in modo ch'el facia el debito al dicto Antonio, el quale Antonio se governarà in questa materia segondo che parerà alla magnificencia vostra, essendo noy certi che, sì per lo dovero sì per nostra contemplacione, arete recommandata la rasone del predicto Antonio, como voresti vuy havessimo de uno vostro, considerato, quando el dicto cardinale non facesse el dovero ad Antonio cum la debita honestà, sarimo forciati ad fargli noy provisione, como ne parerà volere la ragione et l'equitate. Cremone, xxii iulii 1451.
Cichus.