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295. Francesco Sforza a Donato Cocchi 1451 luglio 25 Cremona

Francesco Sforza scrive a Donato Cocchi di essere informato dal cancelliere ducale Nicodemo Tranchedini da Pontremoli dell'amore e fede che porta al duca. Lo ringrazia di come si è espresso nei riguardi dello Stato sforzesco.

Domino Donato de Chochis.
Da Nicodemo, nostro cancellero (1), quale se retrova in corte de Roma, havimo recevute lettere per le quale ne avisa, tra l'altre cose, del'amore, fede et dillectione che ne portati, et quanto caldamente haviti parlato et parlati in laude et commendatione nostra et per l'amplitudine et gloria del Stato nostro, le quale cose ne sonno state gratissime et havimole intese molto volontiera, rengratiando la spetabilità vostra quanto sapemo et possemo de quanto haviti facto et operato per nuy, benché tale rengratiamento ne pare superfluo, perché sempre ve havimo cognosciuto et provato essere caldo et dessideroso del'honore et bene nostro. Et circha de ciò non dicimo altro, se non che vi confortiamo et pregamo vogliati preservare in questa bona dispositione et fare per l'avenire in nostro benefitio como haviti facto fin qui, certifficandovi che tucto quello farity per nuy lo fariti per la excelsa comunità de Fiorenza et nuy ve ne sarimo sempre obligatissimi, avisandovi apresso che l'annimo nostro verso de vuy è conforme al vostro et, possendo nuy alcuna cosa per vuy, vogliatine rechiede confidentemente, perché la faremo volontiera et di bona voglia, come per padre che vi reputamo. Et de questo vogliatine fare experientia, perché n'à trovare alli effecti che alle parole. Data ut supra.
Cichus.


(1) Nicodemo Tranchedini da Pontremoli.