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314. Francesco Sforza al Consiglio segreto 1451 luglio 26 Cremona

Francesco Sforza si congratula con i membri del Consiglio segreto per gli ordini dati per la salute in città e per il modo con cui hanno avuto 2000 ducati dai ministri degli ospedali. Vuole che intervengano a comporre il dissidio tra il medico Catellano e Barbero così che il suo officio della Sanità non ne possa risentire. Si dice sorpreso della comparsa di un medico da Brescia che ha messo in pericolo la salute di molte persone dando da bere certe acque.

[ 77r] Dominis de Consilio secreto.
Havimo recevuto vostre lettere et per quelle bene inteso quanto et como ve sforzate de pigliare tutti quelli boni ordini et de fare ogni bona provisione per conservacione de quella nostra cità dala mala peste; ve ne commendiamo singularmente, avisandovi che de veruna altra cosa non ne poteresti più compiacere, como che ad incombere et invigilare a questo che più ne preme el core che alchuna altra cosa del mondo. Et quanto al pensiere haveti facto per recuperare quelli duy millia ducati dali ministri, cum quelli modi et promissione et cetera, ad nuy piace perché ogni remedio che se tentarà a tanto periculo, maxime per vuy che cum prudentia ve moniti, sempre ne piacerà; ma bene ne recordiamo et caricamo bene che non bisogni, segondo el vostro scrivere, che conducati la cosa in modo che non se preiudichi alla unione delli hospitali, segondo l'ordine già preso, et cetera; similiter de ogni altro ordine pigliariti circha ciò rimarimo contenti. Ceterum, sentendo noy essere nasciuta differentia fra il medico Catellano et l'altro Barbero per la quale ne patisse grande detrimento la cità et in dies più dalmagio patirà chi non mittigasse et togliesse via el debatto, ve confortiamo et caricamo che vogliati componere la cosa fra loro in modo che qualuncha d'essi attenda cum diligentia et carità ad far l'officio suo per la salute della cità; et in questo pigliatine quella cura che ve pare convenire al facto. Havendo anchora presentito ch'è comparso lì uno medico da Bressa quale sotto specie de medico ha facto pericolare de molte persone cum dare bevere certe acque, a noy parerebe, parendo a vuy, che havendolo in le force vostre, lo facessivo examinare cum bono modo et secrete; et trovandolo in dolo e colpa, se gli facesse fare rasone. Cremone, xxvi iulii 1451.
Cichus.