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324. Francesco Sforza a Gentile della Leonessa 1451 luglio 27 Cremona

Francesco Sforza replica a Gentile della Leonessa, governatore dei Veneti, in merito alla vertenza per la restituzione di cavalli e cose dei transfughi da una e dall'altra parte, adducendo alcuni esempi che dimostrano come da parte sforzesca si fanno le restituzioni e si cerca di avere rapporti di buon vicinato. Il duca conclude chiedendo il rilascio di un famiglio di Rozinale che è stato arrestato e la restituzione dei tre cavalli con cui sono fuggiti due famigli di Sagramoro Visconti. Spera che la lettera abbia una adeguata risposta.

Gentili de Leonessa, gubernatore Venetorum, et cetera.
Veduto quanto per una vostra lettera de dì xxiiii del presente ad una nostra responsiva ce scrivete, respondendo dicimo, non vogliando però tacere quello ce cade nel'animo videlicet, che non possiamo credere che simili lettere procedino de vostra mente anzi, piutosto ce pare che d'esse non ne debbiate sapere cosa alcuna perché sonno fora de ogni nostro proposito, ne concludemo cosa che habia ad indurre, dal canto vostro, alcuna bona compagnia overo usanza, et che sia vero in ciaschuna parte dela vostra lettera, ben se demostra. Et primo, [ 80r] in la usanza da observarse neli famigli se fughono cum l'arme, et cetera, dicemo che dal canto nostro non mancharà may de indurre et observare ogni bona usanza, ma non ce pare raxonevele se debbia lassare in deretro né cancellare quello deve andare inanzi, videlicet li cavalli et robbe hanno preso li nostri,de poy che nuy habiamo facto fare simil restitutioni ali vostri. Siché vogliate vuy, prima dal canto vostro, fare rendere dicti nostri cavalli et robbe et de poy se prosequischa in fare bona usanza et compagnia et non volere che nuy habiamo prima questa botta, che non sarà iusta cosa; et quando vogliate farlo, ce accorgiarimo habiate l'animo bono de ben vicinare et fare bona compagnia, et non de frustare il tempo cum lettere impertinente. Il cavallo de Rozinale, quale scrivete essergli stato restituito per Ruberto da Tiene, luy confessa haverlo havuto, ma per avisarve, deli quattro cavalli li foron menati via, non ne ha rehavuto se non il predicto et un altro, et li altri doy sonno pur de là, l'uno videlicet presso il dicto Ruberto et l'altro presso Iannes; sichè ad questa parte non ce pare habiate anchora satisfacto. Et però piacciave horamay dare fine al facto del dicto Rozinale, né anche concludete alcuna cosa nel facto del cavallo de messer Iohanne da Tollentino, quale ha Lallo da Orte, che per ben alleghiate il dicto Lallo haver da nuy obtenute lettere per consiquire dicto suo cavallo et luy haverIo per altra via havuto, dicemo che questo non ce excusa che no'l debbia restituire perché quamvis via nuy li fessemo le lettere, il fessemo per observare bona compagnia, non sappiando però come la verità stesse, como habiamo saputo de poy, et etiam piutosto dicta via quale vuy alleghate, l'hobliga ad doverlo restituire, che altramente. Et quando la magnificentia vostra vorrà bene intendere per qual via hebbe Lallo dicto cavallo, como credimo debbiate havere inteso, non dubitamo assentirà ala restitutione d'esso. Circha l'ultima parte deli casi assay se poteriano commemorare dal canto vostro, dicemo essere tucto possibile, ma non tanti né tali como nuy poteressemo dal canto nostro perché nuy siamo (a) venuti, tuctavia, cancellando li vostri cum far fare le restitutioni, che non è stato facto così da nuy. Et per bene dicati deli cavalli trafughati dela compagnia del magnifico Cesari, così habiandone havuta alcuna notitia, haveressemo facta fare d'essi restitutione, como habiamo facta fare deli altri, ma dubitamo non mettiate questa cosa inanzi per fare megliore la vostra raxone. Pur concludendo dicemo che, como habiamo fine qui facto et demonstrato et voler ben vicinare et indurre et observare ogni bona usanza et compagnia, così nostra intenctione è fare et prosequire per l'havenire; dummodo dal canto vostro se faccia il simile. Starimo ad vedere anchora se, dal canto vostro, se adtenda ad la restitutione deli cavalli et robbe di nostri, como de sopra tochamo. Quanto questo succeda bene quidem, quanto pur vogliate tener in mano, como fate, remanerimo assay satisfacti che ad Dio et al mondo sia manifesto [ 80v] dal nostro lato non essere manchato in haver voluto ben vicinare et observare bona compagnia, como se è per experientia veduto, né crederesseno però che ve li vogliamo (b) fare più avantagio de tanto che vaglia una strengha, excepto nol fessemo per nostra cortesia; sichè possete ormay intendere qual sia la nostra intenctione in questo facto. Rozinale predicto se è querelato cum nuy de uno suo famiglio li è stato retenuto a questi dì dal canto de là et posto in presone, nulla precedente causa, de che ne meravigliamo. Pertanto vogliate liberare dicto famiglio perché non intendemo che li nostri sacomanni et soldati siano tractati in questa forma che, per la maior guerra potesse essere, non è usanza che li sacomanni siano retenuti. Preterea al presente habiamo havuta noticia che al spectabile messer Sacramor Visconte, nostro affine et squadrero, quale allogia in Castellioni, se sonno fugiti doy soy famigli et menatose dal canto de là tre soy cavalli. Pertanto piacciave farli restituire al presente portatore mandato per questa casone et demonstrare in questo et neIe altre parti dicti de sopra che habiate volontà de fare bona compagnia. Aspectamo dala magnificencia vostra resposta circha la continentia de questa lettera et altramente ad proposto, che non se è facto nele altre. Data Cremone, xxvii iulii 1451.
Franciscusfortia Vicecomes dux Mediolani, et cetera.
Andreas Fulgineus.


(a) Segue venuti depennato.
(b) li vogliamo in interlinea su vogliamo depennato.