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332. Francesco Sforza a Giberto da Correggio 1451 luglio 28 Cremona

Francesco Sforza scrive a Giberto da Correggio circa la restituzione al castellano della rocchetta della Porta Santa Croce di Parma del cavallo di un suo famiglio e derubato a sua volta dell'animale da un famiglio di Giberto che richiede otto ducati per ridare la bestia.

Domino Ghiberto de Corigia.
Ne scrive el castellano nostro della rochetta della Porta de Sancta Croce della cità nostra di Parma che, fugendose da luy quello famiglio suo, del quale la magnificencia vostra ne scripse, è capitato nelle terre vostre dove per uno famiglio vostro fo robato et spogliato et toltoli el cavallo, quale luy menava; el quale cavallo per reaverlo dice haver mandato ad essa vostra magnificencia già più volte et non haverlo perhò possuto havere perché gli sonno rechiesti octo duchati sotto pretesto ch'esso vostro famiglio li habbia exburxati per comparrare dicto cavallo. Et perché sa bene la magnificencia vostra che questo non è honestade né rasone che gli sia retenuto el dicto suo cavallo sotto colore di tale compra, nì etiandio per qualunqua altro modo, essendogli furrate et menato via in tale forma, confortiamo et pregamo la prefata magnificencia vostra che voglia fargli restituire liberamente dicto suo cavallo; el che, oltra che farriti fare el debito, nuy l'haverimo caro et grato. Data Cremone, die xxviii iulii MCCCCLI.
Cichus.