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34. Francesco Sforza a Nicola Canali sine data [1451 giugno] sine loco

Francesco Sforza scrive a Nicola Canali, provveditore di Venezia, di provvedere che al marchese di Mantova e ai suoi sudditi siano riparati i danni che quotidianamente vengono fatti loro, instaurando una politica di buon vicinato reciproca.

[ 15v] Spectabili amico nostro carissimo domino Nicolao de Canali, legum doctori, provisori illustris ducalis dominii Venetorum.
Spectabilis, et cetera, fino al presente, non obstante multissimi damni facti alli homini et subditi del'illustre signore messer lo marchese de Mantoa, nostro locotenente (1), per le gente della illustre Signoria de Venesia, non ha facto esso illustre signor marchese querela alchuna, niancho nuy non ve ne habbiamo scripto, pensando et existimando nuy che, sentendo vuy questi tali damni et molestie, quali dietim se fanno, gli provedesse de opportuno rimedio, la quale cosa, non siando facta, et per esso illustre signor marchese, per li homini et subditi soy potendo per nuy male tollerare, ha mandato da nuy et de ciò factone (a) lamento assay. Et perché dal canto nostro havemo continue (b) vicinato bene et portatone verso li homini et subditi et cose della prefata illustre Signoria honestissimamente da ogni parte fino al presente et cussì siando nostra ferma despositione vivere et vicinare bene per l'avenire, observando nuy questa forma honesta del vivere dal canto nostro, et per li vostri verso nuy et le cose nostre se servasse el contrario, per la rasone et per lo honore et debito nostro non ne pare de tacerlo nì patirlo, perché questo ad nuy saria una tacita guerra. Pertanto pregamo et confortamo la magnificentia vostra che gli piaza provedere cum effecto che al prefato illustre signor marchese et alli homini et subditi soy siano emendati li damni facti per li vostri et etiamdio fare tale et sì facta provisione che per l'avenire non se habbiano ad commettere simili danni per li vostri né servarsi tali modi (c), perché scandalo né inconveniente non habbiano ad nascere, pregandovi vi piaza per vostra lettera advisarce se cussì è vostra intencione de provedere cum effecto et servare la honesta forma de ben vivere et ben vicinare, como (d) havemo facto et facemo nuy et como crediamo che sia la dispositione della prefata illustre Signoria de Vinesia (e). Et piaciave de responderce chiaramente, perché socto questo colore et forma de ben vicinare non ne sia tolto el nostro.


(a) Segue cum nuy depennato.
(b) Segue vicinato bene in interlinea su vinuto depennato.
(c) Da perché a nascere a margine.
(d) Segue facemo et depennato.
(e) Segue et piaciave de responderce in interlinea su pregandovi ne vogliati respondere depennato.

(1) Ludovico Gonzaga.