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36. Francesco Sforza al podestà [Luchino Della Croce], al comune e alla comunità di Mandello del Lario 1451 giugno 14 Milano

Francesco Sforza comunica al podestà, al comune e agli uomini di Mandello del Lario che ritornerà da loro prete Proyno da Pino, del cui ravvedimento ha dato garanzie il conte Giovanni Balbiani.

(a) Potestati, comuni et hominibus Mandelli.
Perché siamo ben cauti et securi che pre' Proyno da Pyno, arcipreto della chiesia di quella nostra terra, che viverà bene et honestamente et che attenderà devotamente ad li divini offitii nec non se deportarà humanamente cum vuy, rimanemo mò contenti ch'el possa ritornare ad stare alla predicta chiesia et cussì gli havimo concesso licentia. Pertanto vi comittiamo et volimo che lo debbiati acceptare gratiosamente et di bona voglia né gli fariti oppositione né contrasto alcuno, al quale consignariti la predicta chiesia et intrometteritilo in quello grado et stato como era de prima, ac si may non l'havissimo facto removere de là et tractaritilo bene, perché cridimo farà il simel de vuy. Ut supra.
Cichus.


(a) Lettera allegata all'originale della missiva n. 35.

(1) Identificato come Luchino Della Croce (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 266).