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362. Francesco Sforza agli uomini delle terre lodigiane 1451 luglio 31 Cremona

Dopo aver ricordato di aver commissionato a Giovanni Caymo, commissario di Pizzighettone, la ricostruzione del ponte, Francesco Sforza impone che gli si obbedisca, avvertendo che egli ha autorità di richiedere agli abitanti delle terre lodigiane carri, maestri, lavoranti e altre cose necessarie per la realizzazione del detto ponte.

Dilecti nostri, havemo dato la cura ad Iohanni Caymo, nostro commissario de Pizighitone, de fare refare el ponte nostro da Pizighitone con autorità et possanza de rechiedere ad le terre de Lodesana carre, maestri, lavoranti altre cose necessarie per lo dicto ponte, fra le quale seti voy, et parne, secundo siamo advisati, non haviti may voluto obedire al dicto nostro commissario né veruno suo mandato, de che ne maravigliamo assay. Pertanto ve comandiamo expressamente che in ogni cosa che il dicto nostro commissario ve commanderà, overo qualunche suo messo, per casone d'esso ponte lo debiati obedire, advisando che, essendo voy retrogradi, ve farrimo pagare senza remissione tucta quella pena che per luy ve sarrà imposta et ulterius ve daremo ad vedere che sarrimo male contenti de voy per la vostra inobedentia. Data Cremone, die ultimo iulii 1451.
Cichus.
In simili forma comunibus infrascriptis:
Maledi, Sancti Florani,
Meledi, Codogni,
Cornunovi, Caxalispusterlenghi,
Cornuveteris, Somalie,
Machastorne, Castioni,
Castrinovi, Camoyraghi.