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4. Francesco Sforza a Borso d'Este 1451 giugno 10 Milano

Francesco Sforza scrive al marchese Borso d'Este di aver appreso degli eccessi commessi dagli uomini di Rabotto in casa dell'ufficiale estense alla bastia del Cantone>: l'assicura che farà di tutto per prendere i malfattori e consegnarli per la debita punizione.

[ 7v] Domino marchioni estensi (1).
Cum summa displicentia havimo inteso quello ne scrive la signoria vostra dello excesso hanno facto li nostri, cioè quelli de Rabotto, in casa dello offitiale vostro alla bastia del Cantone, quale ad nuy è stato molestissimo et grave, perché per li nostri intendemo sia avuto (a) ad quilli della signoria vostra molto più rispecto che alli nostri proprii. Unde havimo immediate forma che se quelli malfactory se retrovano sul terreno nostro, como scrive la signoria vostra, se non se ne volano, li haviremo nelle mano. Siché de questo la signoria vostra stia di bona voglia, perché como siano retrovati (b) et destinuti, li mandarimo in le mano della signoria vostra, che essa possa darly debita punitione. Data Mediolani, die x iunii MCCCCL primo.
Cichus.


(a) Segue sia depenneto.
(b) Segue Siché de questo la signoria vostra stia de bona voglia depennato.

(1) Borso d'Este.