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423. Francesco Sforza a Giovanni da Milano 1451 agosto 9 Cremona

Francesco Sforza scrive a Giovanni da Milano di pensare a guarire, informandolo di avere scritto a Filippo d'Ancona per essere pronto a soccorrerlo in ogni suo bisogno.

[ 100v] Iohanni de Mediolano.
Compreso per lo tenore dela toa lettera lo affanno et accidente te hay sentito in la persona et la provisione li hay facta te respondemo che, advengha comprendiamo che fine in questa hora et per respecto ala compressione et natura bona et per respecto al piccolo male, debbi essere guarito; tamen sappi che ne habiamo preso nel nostro animo despiacere assay, confortandote ad stare de bona voglia et adtendere ad guarire; non siando ben guarito et avisarace dela toa convalescentia, che ne prenderimo piacere quanto faressemo de alcun altro ad nuy più caro et accepto. Et non demino, ad caxone non te manchi niente, scrivimo per l'alligata ad Filippo d'Ancona (a) che in ogni cosa te bisognasse, che vegna tanto mancho ad ti quanto faria per uno de nostri fratelli o figlioli; siché bisognandote più una cosa che un'altra, habi de tucto recorso ad luy et adtendi ad guarire et ad stare sano. Preterea ce è stato referito che hay havuto ad desdegno lo scrivere te fessemo intorno al facto de Marchesino; il perché te avisamo che nostra intenctione fo te fosse scripto dovessi far capitare la lettera in mani de Marchesino et non altramente; pur tamen non lo havere ad male, che non è stato facto per alcuno tuo manchamento né ad fine de despiacere. Data Cremone, viiii augusti 1451.
Andreas Fulgineus.


(a) Alla missiva è allegata la n. 424.