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435. Francesco Sforza al Collaterale generale 1451 agosto 9 Cremona

Francesco Sforza vuole che il Collaterale generale si informi se le bombarde siano del castello o del territorio di Bellinzona e indaghi sulla vendita delle scorte di grano fatta dal castellano.

Collaterali nostro generali.
Altra volta Iohanne da Landriano, castellano del castello nostro de Belinzona, ne fece dire che nuy facessemo remettere in lo dicto castello alcune bombarde che sonno in la terra de Belinzona, le quali erano della munitione d'esso castello. Nuy scrivessemo al podestà et homini della dicta terra che gli le dovessene remettere; loro ne hanno resposto, como tu vederay per le incluse che ti mandiamo; nui non havendo altra chiara informatione de questo facto non gli havimo resposto altro. Però volimo che, havuta questa, con lo megliore modo che ti parerà, pigli de ciò bona et matura informatione videlicet, se esse bombarde sonno d'essa terra o del dicto castello et de tucto, como haveray trovato, advisane chiaramente et del tuo parere. Ancora, perché intendimo ch'el dicto castellano ha venduto tucta la monitione de biada che facessimo mettere ali dì passati in esso castello et che dicto Iohanne, senza reguardo alcuno, fa praticare li figlioli per tucto como pare a luy, la qual cosa a nuy è molto molesta, volimo che, havuta questa, tu mandi suso uno deli collaterali honestamente et secretamente senza fare troppo demonstratione, imponendogli ch'el se debbia molto bene informare s'el dicto castellano ha venduto la monitione nostra, et ad chi, et la rasone perché et dove fa praticare li figlioli. Et poy fa presto, ne advisi de ogni cosa, derizando la lettera ad Cicho, nostro secretario, et cossi fa' che ne remandi le lettere che ti mandiamo qui incluse. Data Cremone, viiii augusti 1451.
Cichus.