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442. Francesco Sforza a Giberto dei conti di Correggio e ad Antonio da Trezzo 1451 agosto 10 Cremona

Francesco Sforza scrive a Giberto dei conti di Correggio di togliere il divieto posto ai cittadini di Parma di condurre in città e altrove biade dei loro possedimenti della giurisdizione di Brescello.

[ 105r] Domino Giberto, ex comitibus Corrigie.
Per parte dela nostra comunità de Parma n'è facto grave querella gli è facta inhibicione che li suoy citadini non possanno conduere, nì a Parma nì altrove, le biade nate sopra le possessione loro dela iurisdicione de Bresselo; de che ce maravigliamo grandemente nì quasi possemo credere che questo proceda de mente vostra, perché non fo may facto per lo passato; et facendolo adesso, seria privare li nostri subditi deli beni loro. Pertanto ve confortamo et carricamo vogliati revocare la dicta inhibicione et ordinare che ali dicti Parmesani sia licito condure le biave soe dal territorio vostro a Parma ove piaccia a loro; et in questo non vogliati aduere dificultà alcuna, como siamo certi non fareti perché, como sapeti, non s'è usato fare altre volte simile inhibicione. Cremone, x augusti 1451.
Cichus.
In simili forma Antonio de Tricio, mutatis mutandis.