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449. Francesco Sforza a Bartolomeo da Cremona 1451 agosto 12 Pizzighettone

Francesco Sforza scrive a Bartolomeo da Cremona in merito alla richiesta di licenza di Zampone che vuole andare ad abitare a Truccazzano con i suoi; sul problema dei carri che Bartolomeo con Pietropaolo non ha ancora risolto, il duca vuole che facciano quel provvedimento che sarà necessario per avere sia carri che guastatori.

Bartholomeo de Cremona, et cetera.
Vuduto quanto ne scrivi deli famigli del villano de Zampone et Francisco da Trevi quali se amalarono in quella rocha, et che de poy li doy morerono subito de fuora, il perché ce requedi vogliamo concedere licentia a Zampone vada ad stare ad Trochazano cum li soy, et ad ti de andare ad stare in la bastita, et cetera, te respondemo che ce despiace il caso deli dicti famigli benché, se se fossono guardati de non praticare cum li amorbati, ce rendemo certi non seriano morti; et così guardandote ti et l'altri non fa mestero habiate questo dubio. Et circha la licentia ce domandi per ti et per Zampone cum li soy, dicemo che voressemo essere prima avisati che doverà remanere ala guardia de quella rocha et de poy te saperimo respondere. Quanto [ 107r] ala parte deli carri et guastatori, ne meravigliamo che infra messer Petropaulo et ti, omay tanti dì che questa cosa è praticata, non habiate saputo prendere partito de haverli et maxime li carri, habiando Zannino, nostro cancellero, chiarito già che quelli de Melzo dovessono dare li carri fora et che messer Petropaulo dovesse far provisione al pagamento, al quale luy ce pare se offerisca. Pur sia la cosa come esser voglia, fate fra ambedoy quella provixione ve parerà necessaria per modo che se habiano li dicti carri et li guastatori opportuni. Data Pizleonis, xii augusti 1451.
Andreas Fulgineus.