Registro n. 6 precedente | 484 di 1271 | successivo

484. Francesco Sforza ad Alberto Maletta da Pavia 1451 agosto 16 Lodi

Francesco Sforza chiede ad Alberto Maletta da Pavia, commissario del marchese d'Este, di far restituire all'uomo d'arme ducale Pietro da Pontecorvo quattro tazze toltegli dai dazieri di Modena; pur non essendo previsto dazio su questo genere di merci, se necessario, il duca è disposto a pagarlo.

Domino Alberto Malecte de Papia, doctori utriu[s]que iuris et comissario illustris domini marchionis Estensis.
Vuy intenderiti dal strenuo Petro da Ponte Corvo, nostro homo d'arme exibitor de questa, como vegnendo luy ali mesi passati dale parte di Roma et capitando ad Modano, li datieri d'essa cità gli cercharono et tolsero quatro soe taze, quale portava cum sì per suo uso, cum dirgli che era in comesso, le quale may non le hanno voluto rendere. Et perché non è usanza [ 114r] che queste cose utensile debiano pagare datii, vi confortiamo et pregamo li vogliati fargli rendere dicte sue taze, et non gli lassare fare questa discordesia da essi datieri, como anche scrivimo al capitaneo d'essa cità. Et se pur la rasone volesse che dovesse pagare datio per esse taze, vi confortiamo et carichamo che, pagando dicto datio, gli le faciati restituire, aciò non habia iusta casone di lamentarse de iniuria, né che gli sia facto torto. Data Laude, die xvi augusti 1451.
Cichus.