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500. Francesco Sforza al cardinale di Bologna 1451 agosto 17 Lodi

Francesco Sforza comunica al cardinale di Bologna di non poterlo accontentare per il suo scudiero, perché i benefici da lui chiesti sono già stati assegnati: l'uno per assecondare il cardinale camerlengo, l'altro per soddisfare Pier Maria Rossi.

[ 117r] Cardinali Bononiensi, et cetera, legato.
Havimo recevute le lettere quale ce ha scripto la reverendissima vostra paternità per quello suo scudero, al quale dice haver conferito el canonicato in la eclesia dela nostra cità [de] Parma et la prepositura de Terenzo, vachati per la morte de domino Iohannemaria di Garbaci, donde la ne rechedeva che lo facessimo admettere alla possessione d'essi benefitii, et cetera. Ad le quale respondendo, dicimo ne rencresce assay che in questa cosa non possiamo compiacere ala vostra signoria, como sarria nostro desiderio de fare in mayore cosa per amore et affectione li portiamo. Et questo è perché al presente se trovamo ligati de promessa: primo, al reverendissimo monsignore (a) camerlengo ad cui comtemplatione, scrivendone la paternità sua molto caldamente, havimo compiaciuto ad uno suo secretario al quale haveva expectativa, et per vigore de quella è posto alla possessione d'esso canonicato. Deinde al magnifico Pedromaria Rosso per uno suo figliolo, el quale Pedro se la reverendissima vostra signoria nol sapesse, è el primo homo de Parmesana de auctorità et reputatione, nostro affecionatissimo servitore, il che ha monstrato in ogni nostra ardua impresa, exponendo la robba et la propria persona per el stato nostro, al quale havimo promisso dicta prepositura de Tercazo, parendone meritare assay mayor cosa per suo figliolo, el quale è virtuoso et dabene. Et cussì per l'uno et l'altro di questi ne havimo scripto et supplicato ala santità del nostro sig[n]ore siché, essendo occorse queste promesse et stando la cosa in quisti termini che non se poriano retrare cum nostro honore, non sappiamo che dir altro se non pregare et confortare carissimamente la prefata vostra signoria vogli fare haver patientia ad quello vostro scudiero, ma se per l'advenire achaderà che per la paternità vostra né per veruno di suy possiamo far cosa vi piacia, noy el farimo de bonissima voglia et cussì se offerimo aparechiati ad tucti li piacery di quella. Data Laude, die xvii augusti 1451.
Cichus.


(a) Segue cancellero depennato.