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523. Francesco Sforza a Gentile della Molara 1451 agosto 20 Lodi

Francesco Sforza rimprovera Gentile della Molara per non avere ancora risolto la vertenza tra Luchina dal Verme e Paolo d'Arcelli per le stanze bruciate e rovinate. Cerchi di arrivare ad un accordo tra le parti; se non lo farà, ai poveri gentiluomini d'Arcelli toccherà risarcire i danni di Paolo.

[ 122v] Gentili della Molaria.
Veduto quanto tu scrivi dela causa et differentia vertente fra la magnifica madona Luchina et Paulo di Arcelli per le stancie bursate et ruinata alla sala, a noy pare habii facto tanto como prima et puocho o niente exequita la commissione nostra, la quale è che li dicti delli Arcelli siano restorati de loro danni. Et perché tu ne scrivi della composicione per la casa brusata, tanto il perché voluntera sapperissimo da te che differentia se faria quanto al damno de una casa brusata ad una butata et stripata cum piconi, et, a dirte el vero, non sappimo intendere ciò che tu habii facto fina mò; ma per concluderte, volendo tu exequire la mente nostra, se tu potray componere la cosa de acordio delle parte, tu la componeray, sin autem tu faray restaurare et emendare li danni soy alli dicti poveri zentilhomini d'Arcelli. Et cussì fa', referendote sempre ale lettere et commissione per noy ad ti facte superinde. Laude, xx augusti 1451.
Cichus.