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527. Francesco Sforza al commissario di Parma 1451 agosto 20 Lodi

Francesco Sforza ordina al commissario di Parma di chiamare davanti a sé i due cittadini che nel tratto da Brescello a Parma presero in groppa ai cavalli due saccomanni che derubarono, spogliarono e ferirono gravemente Bartolomeo da San Martino, amico di Pietro Maria Rossi. Il commissario faccia riconoscere i due cittadini da detto Bartolomeo e li punisca come diritto vuole.

Commissario Parme.
Il magnifico Petromaria Rosso ce ha facto gravi lamenta che duy citadini de quella terra, ritrovandosi li dì passati venire da Bersello a Parma portorno in croppe duy sacomani de quelli de misser Giberto da Corezo per finché armorno uno Bartolomeo da Sancto Martino, amico del prefato Petro Maria, et giunto l'havino, poserno giusa deli cavalli quelli duy tali sacomani li quali robbarno, spogliarno et feriterno gravimente predicto Bartholomeo, tucto facendo in dispecto et odio del prefacto Petromaria. Pertanto vi commettemo et carichemo che habbiate subito denante da vuy predicti duy citadini, quali bene vi serrano monstrati per dicto derobbato, et retrovandoli in diffecto, gli faciate quello che ragione rechide, sì circha alla restitutione del damno sostenuto per lo dicto Bartolomeo, sì anchora per rispecto alla punicione, che siano exemplo ad altri de guardarse da simile cose per lo advenire. Data Laude, die xx augusti 1451.
Cichus.